RASSEGNA STAMPA
CORRIERE SERA -
Diaz, Maroni con la polizia «Fiducia in tutti, resteranno»
Roma, 20 maggio 2010
GENOVA DOPO LA CONDANNA IN APPELLO PER LE VIOLENZE AL G8 DEL 2001
Diaz, Maroni con la polizia «Fiducia in tutti, resteranno»
Mantovano: la sentenza finale sarà diversa. Il Pd: parole inopportune
Reazioni Cicchitto: «Sposata la tesi più estremista dei no global». Ferrero: «Lascino gli incarichi direttivi»
Il governo difende gli uomini della polizia condannati in appello per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 del 2001. Il primo a parlare è Alfredo Mantovano: «Queste persone - dice il sottosegretario all' Interno - hanno e continuano ad avere la piena fiducia del Viminale. Restano al loro posto, continuando a ricoprire il loro ruolo con grande dedizione e responsabilità». Non una voce isolata ma una linea politica, visto che più tardi Roberto Maroni ribadisce il concetto: «L' opinione ufficiale del Viminale - spiega il ministro dell' Interno - è stata già espressa dal sottosegretario Mantovano. La sottoscrivo al 100%, non ho niente da aggiungere se non confermare la fiducia per le persone coinvolte». Ma non c' è solo la difesa prima della sentenza definitiva. Il sottosegretario Mantovano si sbilancia sul verdetto della Cassazione, alla quale i 25 condannati hanno già presentato ricorso: «Sono ragionevolmente convinto che ristabilirà l' esatta proporzione di ciò che è successo e toglierà ogni ombra su fior di professionisti della sicurezza». Parole «inappropriate» secondo il pd Emanuele Fiano: «Le sentenze non si commentano, ancora meno se non si conoscono le motivazioni» altrimenti si «rischia di coinvolgere le forze dell' ordine in uno scontro tra tifosi di una squadra e dell' altra». Una critica non condivisa dall' Udc che con Gianpiero D' Alia esprime le sue «perplessità» sulla sentenza: «A perseverare nel teorema della complicità dei vertici, si rischia di trasformare un doveroso giudizio su personali responsabilità penali in un processo all' intera polizia». Stavolta l' Udc non è così lontana dal Pdl, che con Fabrizio Cicchitto parla di «sentenza che fa interamente sua la tesi più estrema dei no global». Secondo Nichi Vendola, portavoce di Sinistra ecologia libertà, c' era un «piano preordinato», e quindi «chi ha sbagliato deve pagare». Mentre Paolo Ferrero, per la Federazione della sinistra, chiede che i condannati lascino il loro incarico: «È del tutto inopportuno che quei funzionari continuino a svolgere incarichi direttivi di alta responsabilità». L' Italia dei Valori, con Luigi De Magistris, parla di «risposta positiva alla richiesta di giustizia». Ma nel partito c' è anche una voce fuori dal coro. «La sensazione che avverto - racconta Luigi Li Gotti, senatore ed avvocato penalista - è che si sia elevata una teoria a tesi e la tesi a giudizio con la superficiale lettura dei fatti e delle prove». Il Csm potrebbe presto aprire un pratica a tutela dei magistrati genovesi: «Le sentenze possono essere criticate - dice il consigliere Fabio Roia - ma quando si superano i limiti si cade nella delegittimazione».
Lorenzo Salvia